Fa male, fa bene, è pericolosa, è ogm, previene il cancro, va evitata con patologie tiroidee? Che confusione! Sul web mi è spesso capitato di leggere aggressive crociate contro il povero legume giallo, e a studio arrivano nuovi pazienti, a cui ne è stato addirittura proibito il consumo. E pensare che la soluzione sarebbe aumentarne il consumo.
Facciamo chiarezza. Cerca lo spunto che può fare al caso tuo, e scopriamo insieme se la soia sarà un tuo alimento alleato o no.
Che cos’è la soia?
Un legume, come fagioli, lenticchie e ceci. Ha tuttavia delle caratteristiche nutrizionali atipiche rispetto alla media degli altri legumi, come un più elevato contenuto di proteine e grassi polinsaturi, rispettivamente pari a 37 g e 19 g su 100 di prodotto secco a fronte, per gli altri legumi sopra citati, di 20-22 g e 1-6 g.
Perché tutto questo interesse scientifico?
- Elevato contenuto proteico
- Identità dei grassi. È composta da un’elevata concentrazione di grassi polinsaturi, capaci di conferire fluidità alle membrane, liberando i vasi sanguigni da depositi di grassi solidi, molto pericolosi per la salute
- Ricchezza in fitoestrogeni, in particolare isoflavoni e lignani. Queste sostanze proteggono nei confronti dei tumori alla mammella e alla prostata e stabilizzano i livelli di colesterolo nel sangue.
Si fa presto a dire soia!
La soia può avere forme molto differenti e le stesse possono avere effetti e ruoli differenti nella nostra alimentazione. Vediamole.
Isoflavoni estratti
Lecitina
Soia ristrutturata o estrusa
Tempeh
Latte di soia e suoi derivati, margarina, burro e panna di soia, Tofu, yogurt
Salsa di soia
Miso
Gli isoflavoni estratti sono un concentrato di sostanze contenute nella soia dal potere farmacologico e come tali, non essendo un alimento ma un estratto con scopo terapeutico, vanno consumati sotto controllo e per una ragione clinica.
Per il resto si tratta di alimenti e come tutti gli alimenti possono essere presenti nell’ambito di una dieta variata, senza eccedere.
Come qualsiasi alimento infatti, è sempre bene non abusarne, ecco perché metto sempre in guardia chi, avendo eliminato alimenti di origine animale dalla propria alimentazione consumi all’improvviso e quotidianamente cotolette, tofu, yogurt e latte di soya. Come sempre una introduzione graduale di questi alimenti ti aiuterà a non sviluppare un’intolleranza dovuta a un improvviso eccesso e, come ti spiegherò più avanti, potrebbero sopraggiungere o aggravarsi problemi tiroidei. Inoltre non c’è alcun bisogno di concentrarsi su un solo legume e togliere spazio agli altri!
La lecitina è un estratto molto impiegato nell’industria alimentare come emulsionante, ma date le minime quantità non presenta controindicazioni, salvo per le persone allergiche. Può essere anche impiegata come supplemento per diminuire il colesterolo nel sangue.
La soia ristrutturata è quella che si trova sotto forma di granulare, bistecche o spezzatino da idratatare. Il processo di lavorazione subito è molto invasivo e limita fortemente la possibilità di assorbimento di un importante aminoacido essenziale nell’alimentazione a base vegetale: la lisina. Ti consiglio di ricorrere a questi prodotti che trovi al supermercato e nel banco surgelatore della grande distribuzione, solo se hai emergenze di tempo!
L’alimento migliore sotto il profilo nutrizionale è a mio avviso il bruttino tempeh… francamente un bell’aspetto non ce l’ha, tuttavia è il migliore alimento a base di soia perché conserva integro tutto il seme, a differenza dei derivati del latte di soia come yogurt e tofu, inoltre è fermentato, il che facilita la digestione e un miglior assorbimento di vitamine, aminoacidi e altri principi nutritivi.
A seguire, in termini di apporto di nutrienti: il latte, yogurt e tofu e altri condimenti come panna e burro. Latte, yogurt e tofu, rappresentano una discreta fonte di fitoestrogeni e come tali possono contribuire ai benefici conferiti dalla soia, anche perché ottenuti con lavorazioni non distruttive, tanto che possono essere anche fatti in casa.
Miso e salsa di soia sono condimenti e come tali, usati in quantità nell’ordine dei grammi, non hanno un ruolo significativo nell’alimentazione se non per l’elevato contenuto di sodio, argomento però che esula da quello in oggetto e che certamente non riguarda solo i prodotti a base di soia.
SFATIAMO I MITI
Acido (ME)fitico…ah ah ah!
Ho letto articoli allarmisti, sul fatto che la soya presenti un elevato contenuto di fitati o acido fitico. In effetti è vero, si tratta di sostanze in grado di inibire l’assorbimento di vitamine e minerali, ma con un forte potere antiossidante. Si trovano abbondantemente nella parte esterna di semi commestibili, legumi, cereali integrali, semi oleosi. Per farla breve è la pellicina delle mandorle. Circa il 70% se ne va con la cottura e arriviamo all’80% circa tra ammollo o pregerminazione. Quindi non capisco la critica all’acido fitico a meno che non si sia soliti consumare semi di soia crudi e secchi.
OGM? No grazie
Dubbi sulla possibile origine geneticamente modificata di questo legume. Questo è l’aspetto più spinoso perché difficile da controllare. Da sporadica consumatrice ho contattato i principali produttori italiani di alimenti a base di soia per verificarne la provenienza. I produttori contattati utilizzano materia prima italiana, Toscana, Emilia Romagna e Veneto sono da anni eccellenze nella coltivazione di questo legume con metodo biologico.
Non è un cibo per occidentali
E come tale lo dobbiamo ancora integrare nella nostra tavola, del resto anche il pomodoro, re indiscusso della cucina, proviene dalle Americhe, eppure è così presente che sembra difficile pensare che non sia nato e cresciuto sulle nostre terre. Apriamoci al consumo misurato di ingredienti di altri mondi, farà bene al nostro organismo e alla nostra immaginazione!
Tiroide, fertilità maschile e cancro
“Davvero se soffro di ipotiroidismo non devo consumare soia?” Se dovessi rispondere in due righe direi, che non è il caso di abusarne, ma evitarla è un’esagerazione. E allora quanta se ne può mangiare? In media quello che consiglio a chi si rivolge a me e che ha desiderio di consumare certi prodotti, è di alternare latti vegetali la mattina (avena, riso, mandorla, soia) e di tenersi in una media di 2 prodotti a base di soia (tofu o tempeh preferibilmente).
Per quanto concerne la salute tiroidea il problema di consumare soia è solo per chi soffre di ipotiroidismo e non copre il fabbisogno di iodio, oppure non sta seguendo una terapia sostitutiva.
PER IL RESTO DELLA POPOLAZIONE NON C’È ALCUN PROBLEMA.