Per l’attività del metabolismo, essere in chetosi è la condizione più stimolante. Le infinite combinazioni di molecole che si trovano nei cibi, influenzano significativamente la nostra biochimica. Tra gli aspetti più conosciuti degli effetti del cibo sul metabolismo, troviamo la quantità di calorie introdotte rispetto al fabbisogno, e la proporzione dei macronutrienti come grassi, carboidrati e proteine, che può essere a favore dell’uno o dell’altro.
Nelle diete chetogeniche la proporzione dei macronutrienti è fortemente spostata a favore dei grassi e questo condiziona il metabolismo ad entrare in uno stato di “chetosi”, deviando così l’approvvigionamento di energia dall’impiego di glucosio a quello di grassi.
La chetosi è così chiamata poiché per poter impiegare grassi a fini energetici, devono essere scissi in sostanze più piccole, chiamate corpi chetonici o chetoni.
La chetosi è una condizione fisiologica, che può verificarsi anche dopo molte ore di digiuno. La forza delle diete chetogeniche sta nel far entrare il metabolismo in chetosi senza digiunare, in certi casi anche senza diminuire le calorie necessarie.